Processo paratie e appalti pubblici al via a Como. Dodici avvocati in toga. Due carrelli di faldoni portati in aula dalla Procura di Como. Sei gli imputati, cinque quelli presenti all’apertura del rito immediato. In aula a Como, stamattina, sono sfilati Antonio Ferro, dirigente comunale, ex responsabile unico del procedimento delle paratie, accusato di turbativa d’asta e falso, Pietro Gilardoni, ex direttore dei lavori ed ex dirigente del comunale (si è dimesso nei giorni scorsi), accusato di falso in atto pubblico, rivelazione di segreti d’ufficio, turbativa e corruzione, l’ex dirigente comunale Antonio Viola, accusato di corruzione, il funzionario comunale Ciro Di Bartolo, accusato di turbativa d’asta, e l’imprenditore Giovanni Foti, accusato di turbativa d’asta e rivelazione di segreti d’ufficio.
Assente, invece, l’ex segretario generale del Comune di Como, Antonella Petrocelli, chiamata a rispondere di turbativa d’asta.
IL COMUNE DI COMO PARTE CIVILE
In apertura del processo il Comune di Como, come annunciato, si è costituito parte civile tramite l’avvocato milanese Alessandro Brambilla Pisoni. Tutte le istanze preliminari sono state respinte dal collegio giudicante (presidente Valeria Costi, a latere Cristian Mariani e Walter Lietti).
DUE CARRELLI DI DOCUMENTI
Poi, il pubblico ministero titolare dell’inchiesta – Pasquale Addesso – ha chiesto l’acquisizione di una mole imponente di documenti: due carrelli stracolmi di documenti, tra i quali otto faldoni di Anac, l’autorità nazionale anticorruzione che ha bocciato la terza variante al progetto delle paratie sul lungolago di Como.
Gli avvocati hanno chiesto esami e controesami di testimoni e imputati. Edoardo Pacia, avvocato di Gilardoni, ha sollevato il problema dell’inutilizzabilità di alcune intercettazioni; eccezione alla quale si sono associati Giuseppe Sassi e Simone Gatto, legali di Ferro e Foti. Su questa eccezione il Tribunale si esprimerà il prossimo 22 dicembre alle 11.30, data alla quale è stato rinviato il maxiprocesso.
GILARDONI E IL BONIFICO
L’udienza di oggi è servita a incardinare il processo. Costituzione di parte civile, istanze preliminari, richieste di esami e controesami. Una serie di passaggi certo necessari al corretto svolgimento del procedimento, ma piuttosto prevedibili.
Tutti, meno uno: una dichiarazione del legale difensore di Pietro Gilardoni, l’avvocato Edoardo Pacia, che ha comunicato in aula la disponibilità del suo assistito a restituire l’importo del bonifico attorno al quale ruota l’accusa di corruzione, per una vicenda che riguarda i lavori in Salita Peltrera.
Per tramite del suo avvocato, Gilardoni quindi si è detto disponibile a rimettere a disposizione l’importo del bonifico, 4mila euro, qualora venissero identificati profili di inopportunità o di colpa. Fatta salva – ha ribadito il legale – l’assenza di responsabilità di Gilardoni.
Si potevano prendere provvedimenti prima al di la’del giusto processo.
X cattiva immagine all’Aall’Amministrazione (Legge Brunetta).