Si allunga di giorno in giorno la fila dei partiti e dei movimenti che annunciano di non partecipare alle elezioni provinciali del prossimo 8 gennaio. Ultimo in ordine di tempo, ma solo di tempo perché la posizione in realtà è radicata oltre l’attualità, è il Movimento Cinque Stelle.
Il capogruppo in Comune a Como, Luca Ceruti, ribadisce che anche il suo voto – così come quello dei due consiglieri pentastellati di Mariano Comense – non finirà nelle urne che saranno allestite domenica prossima a Villa Saporiti.
“La nostra è una contrarietà di merito e anche di metodo – afferma Ceruti – Sono anni che da ogni parte e ogni partito si invoca l’abolizione delle Province e alla fine non accade mai. Anzi – prosegue il consigliere – oggi quelle amministrazioni, compresa quella comasca, sono ridotte a un enorme pasticcio e per di più i cittadini non possono nemmeno concorrere a scegleire i rappresentanti. In queste condizioni, votare domenica è per noi davvero impensabile”.
Come detto, soprattutto negli ultimi giorni è stato un vero e proprio fiorire di boicottaggi della tornata. A uscire pubblicamente per primi sono stati tre consiglieri comunali di Magreglio, che nei giorni scorsi avevano invitato tutti i sindaci e gli amministratori della provincia di Como a non recarsi alle urne. La motivazione, che poi è quella sostanzialmente condivisa da tutto il fronte no-voto, è che l’abolizione definitiva degli enti è sfumata il 4 dicembre scorso con l’affermazione del “no” al referendum costituzionale. Motivo per cui ora, rispetto al meccanismo di voto ponderato che esclude i cittadini da una consultazione aperta soltanto agli amministratori, si chiede con forza il ritorno alla piena partecipazione popolare.
Sulla stessa linea anche altri due colleghi di Luca Ceruti nel consiglio comunale di Como, ovvero i rappresentanti di paco-sel Luigino Nessi e Celeste Grossi. Anche da parte loro è stato ufficializzato il boicottaggio tramite astensione della consultazione, in questo caso soprattutto per l’esclusione del voto realmente popolare per rinnovare i 12 consiglieri di Villa Saporiti. Ora, non resta che vedere quale effetto produrrà la catena di astensioni sull’esito finale dell’8 gennaio.