Sull’emorragia annunciata di volontari nel centro migranti di via Regina è intervenuto il prefetto di Como, Bruno Corda. “Il campo è governativo e organizzato – ha spiegato – ci sono competenze divise a monte. La Croce Rossa ha una gestione complessiva, la Caritas si occupa dei pasti, della mediazione linguistica, culturale e giuridica, l’Ats Insubria, con la Croce Rossa, gestisce la questione sanitaria.
Insomma, precisa il rappresentante del governo: “Ogni nucleo ha il suo coordinamento. Non ci sono problema ma c’è una logica nelle cose che si fanno”. Quindi ha concluso “non vedo alcuna polemica ma forse una questione personale”.
“il campo è un’opportunnità e non un problema” dice Roberto Bernasconi, direttore della Caritas. “Come in ogni situazione – precisa – ci sono cose che vanno bene e altre da sistemare ma i volontari sono importantissimi non solo perché distribuiscono il cibo ma perché costruiscono relazioni con i migranti”.
“Poi – aggiunge – se c’è qualcuno che aveva mire ulteriori rispetto a un servizio solo apparentemente semplice, non so cosa dire”. Insomma la questione sembra essere legata alle competenze e ai ruoli.
“Chi distribuisce il cibo – spiega Bernasconi – magari vuole fare il mediatore o il consulente legale e magari ha tutte le competenze per farlo ma la struttura è organizzata e ciascuno ha un compito. Noi siamo qui, le porte sono aperte e non mandiamo via nessuno ma ci sono regole d’ingaggio che vanno rispettate”:
Infine sull’emorragia di volontari, stimata tra 80 e 100, Bernasconi garantisce che non vi sono problemi e che molte persone sono pronte per operare.
Non per nulla si chiamano VOLONTARI..