Aveva un quaderno sul quale segnava ogni cifra prestata, ogni credito. Soldi sui quali chiedeva il 5% di interesse ogni mese.
E tendenzialmente, prestava denaro a connazionali. Viveva a Como, “in un palazzo con tantissimi peruviani”, ha detto oggi un testimone.
Peruviano, così come la donna che gli aveva prestato i soldi: Iris Elizabeth Avila Sancho, 41 anni. Condannata oggi per usura a 2 anni e 7mila euro di multa dal collegio giudicante Cecchetti-Cremona-DeGergorio.
In aula, oggi, sono sfilati due testimoni. Entrambi peruviani, entrambi con un debito contratto con la 41enne.
Rispondendo alle domande del pubblico ministero Simone Pizzotti – Il primo testimone ha raccontato di aver passato un periodo familiare molto difficile. “E così – ha detto – ho ricevuto in prestito 3mila, 1.200 e 300 euro, per un totale di 4.500 euro. Abbiamo pattuito il pagamento di un interesse mensile del 5%. Il capitale invece non sono riuscito a restituirlo, avevo portato in Italia mia moglie, avevamo due figli e stava arrivando il terzo”.
L’uomo ha restituito circa 1.300 euro alla peruviana. Dopo aver testimoniato ha lasciato il posto a un altro connazionale: anche in questo caso, un interesse del 5% mensile applicato su un un prestito di 2mila euro. “Sono andato da lei perché girava voce che prestasse soldi”, ha raccontato l’uomo.
Il collegio giudicante, come detto, ha condannato la donna peruviana per usura a 2 anni (sei mesi in meno rispetto alla richiesta del pm) e 7mila euro di multa, con la sospensione condizionale della pena la non menzione della condanna. La donna dovrà inoltre pagare 12mila euro alla parte civile a titolo di risarcimento.