Rapporti di vicinato tesi. Animi esasperati. Un crescendo di litigi, denunce e controdenunce. Una tensione sfociata in un epilogo violento: le due famiglie rivali si fronteggiano, un capofamiglia prende una bomboletta di spray urticante al peperoncino e lo spruzza negli occhi dei rivali.
Questa, almeno, è la tesi dell’accusa, all’interno del processo che vede imputato per lesioni personali un 37enne residente a Mozzate, paese dov’è accaduto il fatto.
Fatto che risale al giugno del 2015 ma che, come anticipato, è la punta di un iceberg di tensioni e cattivo vicinato.
Nel 2009 una famiglia straniera si trasferisce in un condominio di Mozzate, e i rapporti con un’altra famiglia dello stesso stabile diventano subito tesi.
“È una questione di razzismo”, ha detto la moglie straniera, ascoltata nelle scorse ore in Tribunale a Como come testimone.
La stessa donna che ha raccontato la sua versione di quell’episodio. Il litigio nasce tra gli spazi comuni del condominio, quando la donna straniera chiede alla donna italiana di tenere al guinzaglio il cane perché ha paura.
Ne nasce un diverbio. Poco dopo, al campanello della famiglia straniera suona il padre della famiglia italiana. “Ha iniziato a insultarci ed è intervenuto mio marito”, ha ricordato la donna. Sulla scena anche il figlio dell’italiano e una vicina. Dopo pochi minuti, in base alla ricostruzione della donna, l’uomo italiano estrae una bomboletta di spray al peperoncino e spruzza il liquido urticante contro i rivali. La donna accusa qualche disturbo, mentre il marito viene portato in ospedale e rimedia otto giorni di prognosi. Questa, almeno, è la ricostruzione della testimone. Il 16 marzo le parti torneranno in aula per le conclusioni e la sentenza.