Ai clienti sconosciuti le massaggiatrici concedevano preliminari. A quelli fidati, un rapporto sessuale completo. Prestazioni vendute a prezzi dai 15 ai 50 euro, ragazze scelte via Whatsapp e nomi espliciti per il tipo di servizio da prenotare: massaggio romantico, a due, quattro o sei mani.
Un giro di prostituzione scoperto e smantellato dai carabinieri della stazione di Mozzate, che nelle scorse ore– a conclusione di una lunga indagine iniziata nel 2013 – hanno chiuso quattro centri massaggi cinesi e denunciato undici persone (quattro donne italiane, cinque donne e due uomini cinesi, residenti tra Milano e Como) ritenute responsabili a vario titolo di sfruttamento e favoreggiamento alla prostituzione.
Dalle indagini è emerso che le massaggiatrici, con la compiacenza dei titolari dei centri, concordavano prestazioni sessuali con i clienti meno conosciuti e rapporti completi con quelli abituali. Al momento, nessuna delle ragazze sembra sia stata forzata o costretta alla prostituzione: tutte l’avrebbero fatto volontariamente.
I militari hanno anche sentito i clienti, perlopiù italiani, che hanno “confermato un particolare fascino per la donna orientale”. I costi: dai 15 ai 50 euro. Le ragazze potevano essere scelte via Whatsapp, per concordare diversi tipi di prestazione: massaggio romantico, a due, quattro o sei mani.
Nei giorni scorsi la questura, su proposta dei carabinieri, ha sospeso l’attività di quattro centri massaggi cinesi: due a Olgiate Comasco, uno a Mozzate e uno a Cassina Rizzardi.