Una distraeva le guardie, l’altra scappava col bottino. Una versione moderna di Thelma e Louise. Due donne sono a processo a Como, per episodi che risalgono al 2012 ma che, solamente ora, stanno entrando nel vivo del dibattimento.
Le due presunte ladre, a quanto pare, erano specializzate nel furto di televisori di alta gamma. Una delle due era anche soprannominata “la maga”, per la sua abilità nel far sparire la merce, anche ingombrante, dagli scaffali dei supermercati.
Le due donne erano state arrestate a Cantù, dopo una colluttazione con due addetti del Bennet: erano state sorprese a rubare. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di ricostruire altri furti, tentati o riusciti, che secondo l’accusa sono stati commessi dalle due donne.
Uno a Tavernola: il tentativo dirubare cinque television Samsung i per un valore di quasi 1.500 euro. Un altro a Montano Lucino, due televisioni della stessa marca per un totale di 800 euro.
In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, una prima donna – 33anni, residente nel Milanese e originaria della Campania – caricava nel carrello le tv. La complice distraeva le guardie, e lei – riconosciuta anche grazie a un tatuaggio sulla gamba – se ne andava o dall’uscita senza acquisti, o da una cassa non presidiata dalla commessa.
Un trucchetto che, a quanto pare, funzionava, visto i numerosi episodi contestati. La stessa donna del tatuaggio è finita al centro delle cronache anche più recentemente, per furti di elettrodomestici nel Lecchese e in provincia di Milano.
Il processo comasco è stato riaggiornato al 18 luglio.