Se i primi segnali concreti di un ritorno all’epoca delle grandi mostre iniziano ad arrivare – come afferma chiaramente l’ex assessore Sergio Gaddi nel video sopra – tra dichiarazioni d’intenti e intese politiche resiste un’incognita tutt’altro che secondaria: il destino di Villa Olmo.
La dimora, come noto, è nel pieno dei lavori per l’ampliamento del parterre e la realizzazione dell’orto botanico, mentre ancora devono iniziare gli interventi sulla facciata e per la sistemazione del primo piano. Il cantiere, finanziato in gran parte dai 5 milioni della Fondazione Cariplo, è partito davvero soltanto a febbraio di quest’anno, con ben 2 anni di ritardo sulle previsioni.
La fine, da cronoprogramma, è fissata per febbraio 2018. Visto l’incipit, si va sulla fiducia. E comunque potrebbe essere troppo tardi per programmare una grande mostra nella primavera prossima.
Come non bastasse ancora nessuno conosce il piano finanziario su cui si dovrà reggere la nuova Villa Olmo post restyling: lo studio esterno commissionato dalla giunta Lucini pare sia pronto per i successori, ma ancora top secret. Nelle generiche ipotesi emerse nel 2014 per non far tracollare le casse comunali si parlò di un ticket di ingresso da 5 euro per visitare villa e orto botanico e della necessità di mostre con almeno 55mila visitatori e 600mila euro di incasso.
Basteranno gli eventuali Dalì o Van Gogh di turno? Per ora sono tutte scommesse.