Nella giornata del patrono della città, il vescovo di Como annuncia il Sinodo diocesano sul tema della misericordia. In una cattedrale gremita di fedeli per la festa di Sant’Abbondio e alla presenza delle autorità cittadine monsignor Oscar Cantoni ha ribadito come la Misericordia – al centro del recente giubileo straordinario – deve diventare lo stile della Chiesa.
“Tutto il santo popolo di Dio è chiamato a manifestare al mondo un nuovo stile di vita – ha detto nell’omelia – che testimoni la possibilità di nuovi rapporti interpersonali, fondati non sulla difesa di sè, ma sul prendersi cura delle persone, chiunque siano, in quanto tutti figli di Dio e nostri fratelli, anche i più deboli e i non amabili”.
“È per questo – ha chiarito – che sentiamo come urgente interpellare l’intero popolo di Dio, coinvolgendolo mediante un Sinodo, perché insieme rispondiamo alle grandi sfide che la società di oggi ci pone, non con nuove e rigide regole o semplicemente condannando il mondo, ma attraverso segni di piena umanità”.
Parole che rievocano quelle pronunciate ieri sera nella basilica di Sant’Abbondio nel tradizionale discorso alla città, il primo da vescovo di Como per monsignor Cantoni.
Un messaggio chiarissimo improntato all’accoglienza dei migranti e alla tolleranza perché, ha detto, “Se veramente cerchiamo il bene della nostra città occorre puntare a un patto di ‘amicizia sociale’ che vada oltre ogni differenza”. Dopo aver precisato che “siamo tutti consapevoli che non esistono soluzioni immediate” il vescovo ieri sera ha ricordato che “da una parte i cittadini domandano sicurezza dall’altra i numerosi immigrati chiedono una protezione umanitaria che non può essere ignorata”. Prima di chiudere ha poi aggiunto “solo una politica dei ponti e non dei muri prepara a un futuro di pace e benessere sociale”.