A Como, la giunta di centrodestra annuncia provvedimenti simili da settimane ma non se n’è ancora vista l’ombra. A Mariano Comense, il sindaco del Partito Democratico e renziano doc, Giovanni Marchisio, è andato al sodo. E da oggi in città è in vigore un’ordinanza che in numerose zone vieta bivacchi e assembramenti di giovani e adulti, accattonaggio e richieste di elemosina perché arrecano pregiudizio al decoro urbano.
Sindaco sceriffo? No, Marchisio non ci sta. “Non è questione di essere di destra o di sinistra o di fare lo sceriffo – ribatte subito – Io voglio tutelare la comunità da fenomeni che minano il senso di sicurezza dei cittadini. Agli slogano usati da altri io oppongo il buonsenso e azioni concrete”
In effetti, la base per l’ordinanza è tutta nel decreto Minniti dell’aprile scorso che consegna ai sindaci nuovi poteri per la sicurezza delle città e contro il degrado, anche in deroga alle norme vigenti.
E così in al Parco di via dei Vivai, al Parco di Porta Spinola, in piazza Roma, nella zona del Palazzetto dello Sport e nelle vicinanze di cimiteri, centri commerciali e stazione fioccheranno multe fino a 500 euro per chiunque bivacchi, pratichi una qualsiasi forma di accattonaggio o chieda denaro.
Una stretta molto dura, comunque, nata – si legge nell’ordinanza – “dal ripetersi di assembramenti di ragazzi e adulti che mangiano, bevono e creano difficoltà alla fruizione degli spazi pubblici, disseminando rifiuti”.
“E questo – è il commento finale del sindaco – è solo il primo tempo. Nel secondo ci occuperemo del problema legato alla prostituzione”.
Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell’Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.