C’è una Como comunale che va a a pezzi. Ha quasi dell’incredibile la serie di cedimenti, rischi di crolli, fessurazioni, chiusure per inagibilità che ha colpito in tempi più o meno recenti sale, saloni, musei, viadotti di proprietà del Comune.
E se il caso del ponte dei Lavatoi è forse quello più clamoroso – e in prospettiva il più costoso, vista la possibile spesa milionaria per la messa in sicurezza definitiva – soltanto negli ultimi due giorni il bollettino si è arricchito di altri due buchi neri: dall’aula consiliare di Palazzo Cernezzi, inagibile causa rischio cedimento del soffitto in legno, per arrivare alla sala conferenze della Biblioteca comunale, chiusa al pubblico da agosto per il pericolo di caduta del controsoffitto a pannelli.
E ancora: l’ex circoscrizione 3 di Camerlata, dove infiltrazioni e cedimenti dal tetto, hanno portato all’inagibilità del salone e degli uffici, il Tempio Voltiano – simbolo cittadino il cui secondo piano è chiuso al pubblico per caduta calcinacci e un lavoro di ripristino mai avvenuto. E se forse sarebbe troppo aggiungere all’elenco le condizioni disastrose del Politeama oppure i crolli che hanno portato alla chiusura definitiva del palazzetto dello Sport nel 2012 oppure ancora l’abbandono in cui versa l’ex orfanotrofio ex sede di circoscrizione in via Grossi, la situazione è comunque drammatica.
“La spesa pubblica non riesce a seguire le necessità del patrimonio che a Como è anche storico, artistico e monumentale – dice l’assessore ai lavori pubblici, Vincenzo Bella – Inoltre, anche le risorse umane del Comune, pur di alto livello, sono insufficienti. Abbiamo vuoti di personale, a partire dai due dirigenti dei settori Reti e Fabbricati che anche quando c’erano, per una scelta politica, vennero impegnati su grandi opere”.
Insomma, Bella è chiaro: il problema viene da lontano. “Per prima cosa – aggiunge l’assessore – ora cercheremo il nuovo dirigente per le strutture tecniche. Poi spero di poter contare su qualche risorsa economica in più. Ma soprattutto, il nostro personale sarà impegnato soprattutto sulle manutenzioni mentre per i grandi progetti ci rivolgeremo all’esterno”.
Ieri era l’anniversario del XX Settembre. Perché non trasferire le riunioni di Palazzo nel Duomo ?