“Non possiamo continuare a dare la colpa agli svizzeri, alla neve. La colpa è nostra: non siamo più in grado di gestire il fenomeno dell’autotrasporto”.
Caos tir tra Italia e Svizzera: duro commento di Giorgio Colato, rappresentante della Federazione Autotrasportatori Italiani, che da decenni si occupa dell’autotrasporto in provincia di Como.
“La dogana, e i problemi annessi, sono sempre esistiti. E’ compito del territorio creare anticorpi e difese. Ormai si ragiona solamente in ottica di gestione dell’emergenze, quando invece bisognerebbe programmare. Servirebbe, ad esempio, un’area a servizio del territorio, convenzionata con gli enti pubblici com’era vent’anni fa LarioTir.
L’autotrasporto – continua Colato – è un fiume. Se gestito e incanalato, genera grandi risorse. Se trascurato, esonda e crea danni. Sul tema dei trasporti, purtroppo, gli enti locali dovrebbero essere più presenti e poter disporre di più risorse. La Provincia ormai quasi non c’è più, il Comune non ha un’identità sul tema, la Camera di Commercio si occupa sempre meno di trasporti, e la Prefettura fatica a ottenere la collaborazione dei vari enti.
Lancio un appello a tutti i politici – conclude il rappresentante degli autotrasportatori – parlamentari in primis, ma anche consiglieri regionali. Il confine genera ogni anno 600 milioni di euro tra introiti doganali e accise. Se il 5% di queste risorse rimanesse sul territorio, avremmo 30 milioni per poter potenziare le infrastrutture sul confine e gestire la programmazione dell’autotrasporto”.