Dal 1° gennaio è più difficile diventare cittadini svizzeri. Regole più stringenti sono state infatti inserite dalla nuova Legge sulla Cittadinanza, il testo che disciplina la materia.
I nuovi requisiti prevedono che l’aspirante cittadino svizzero debba avere già un permesso di domicilio (il permesso C), vivere in Svizzera da almeno dieci anni e dimostrare di essere ben integrato nel tessuto sociale.
Una integrazione che passa, ad esempio, anche dalla conoscenza della lingua, sia orale che scritta: il candidato deve dimostrare di aver raggiunto il livello B1 per l’orale e A2 per lo scritto in una delle tre lingue nazionali.
Ma non è tutto. Sempre alla voce “integrazione”, si specifica come il candidato debba osservare l’ordine e la sicurezza pubblici, rispettare i valori della Costituzione federale, partecipare alla vita economica e incoraggiare l’integrazione della propria famiglia. L’aspirante cittadino elvetico deve inoltre avere familiarità con i modi di vivere svizzeri e non deve compromettere la sicurezza interna ed esterna della Paese.
Fino al 2017 per chiedere la naturalizzazione era sufficiente risiedere in Svizzera da 12 anni, oggi invece serve il permesso di domicilio (oltre a un periodo di residenza elvetica pari a 10 anni).
Altre condizioni vincolanti l’assenza di guai con la giustizia – i candidati devono avere il casellario giudiziale immacolato – e l’indipendenza economica: la cittadinanza infatti non potrà essere concessa a chi nei tre anni che precedono la richiesta si è appoggiato agli aiuti sociali.
Quando una nazione è unita e ci tiene al popolo autoctono produce leggi conformi