Libera circolazione delle persone: è iniziata la battaglia dell’Udc. Il partito ultraconservatore svizzero ha cominciato a raccogliere le firme per l’iniziativa popolare che vuole abrogare l’accordo con l’Unione Europea,
l’accordo sulla libera circolazione delle persone approvato nel 1999 ed entrato in vigore nel 2007.
Nel nuovo testo proposto dall’Udc, si propone di modificare la costituzione federale inserendo l’articolo 121b, dal titolo “immigrazione senza libera circolazione delle persone”.
L’articolo recita quanto segue:
“La Svizzera disciplina autonomamente l’immigrazione degli stranieri”
“Non possono essere conclusi nuovi trattati internazionali o assunti altri nuovi obblighi internazionali che accordino una libera circolazione delle persone a cittadini stranieri”
“I trattati internazionali e gli altri obblighi internazionali in vigore non possono essere adeguati o estesi in modo tale da contraddire i capoversi 1 e 2″.
Nelle disposizioni transitorie, si specifica bisogna condurre negoziati con la Comunità Europea affinché l’accordo sulla libera circolazione delle persone cessi di essere in vigore entro dodici mesi dall’eventuale approvazione dell’articolo costituzionali che restituisce alla Svizzera il controllo dell’immigrazione.
“Un Paese libero e sovrano come la Svizzera deve regolare in modo autonomo l’immigrazione”, ha ripetuto più volte Albert Rosti, presidente dell’Udc.
I conservatori svizzeri quindi raccolgono firme per un’iniziativa che chiuderebbe le porte della Confederazione, o meglio, che le farebbe diventare molto più piccole. Nel frattempo, in risposta all’azione politica dell’Udc, l’associazione Operazione Libero – nata dopo voto del 9 febbraio (voto contro l’immigrazione di massa) – ha annunciato una controcampagna.