Chiusura del ristorante, eliminazione di figure tradizionali come i valletti e gli chasseur, i fattorini, cancellazione di ruoli come l’addetto alla pulizia dei tavoli e all’accoglienza. Nel tentativo di scongiurare il fallimento, il Casinò di Campione ha avviato la procedura di licenziamento di 156 dei 492 dipendenti a tempo pieno in servizio. Dal documento di apertura della procedura emergono nuove informazioni sul piano di riorganizzazione della struttura, alle prese con un bilancio in profondo rosso.
Nel 2017, il casinò dell’enclave ha registrato una perdita dell’1,8% degli incassi, una diminuzione inferiore rispetto alla media delle altre case da gioco italiane, ma che conferma un trend negativo che prosegue da tempo. Lo scorso anno, i clienti sono stati 672mila circa rispetto agli oltre 711mila dell’anno precedente.
Più nel dettaglio, per quanto riguarda i diversi giochi, tengono le entrate delle slot, stabili a circa 64 milioni di euro e quelle del poker, aumentano quelle del black jack e crollano invece quelle della roulette tradizionale, passate da quasi 9,5 milioni nel 2015 a poco più di 6 lo scorso anno.
<La procedura di licenziamento collettivo – si legge nel documento che dà il via all’intervento – è un elemento indispensabile, non ulteriormente procrastinabile, per preservare un corretto equilibrio>. Tra gli interventi più drastici quello del settore ristorazione, che nel 2017 ha perso 2,5 milioni di euro e sarà chiuso. Sarà dimezzato il personale che rientra nella categoria ausiliari, mentre saranno tagliati del 22% gli addetti ai giochi e del 23% gli amministrativi.
I licenziamenti, si legge ancora nel documento, scatteranno <nei termini di legge e in ogni caso dopo il termine del 28 febbraio>.