Sei dipartimenti. Due sedi. E due squadre pronte a guidare l’Università dell’Insubria. Inizia la campagna elettorale – perché di questo si tratta – per il rinnovo dei vertici dell’ateneo comasco e varesino.
Un’università che, dopo l’annunciato addio del Politecnico di Milano alle sedi comasche, assumerà un ruolo ancora più centrale sul territorio lariano.
L’Università dell’Insubria, ha detto chiaramente il sindaco Mario Landriscina, è l’università di Como.
Negli ultimi due anni è stata guidata da Alberto Coen Porisini, rettore, e Giuseppe Colangelo, prorettore.
Esiste una regola, non scritta ma fedelmente rispettata da vent’anni – ossia dalla fondazione dell’ateneo: Varese si prende il rettore, Como esprime il prorettore. E nelle candidature – per ora ufficiose, ma pressoché certe – questa divisione sembra perfettamente rispettata.
Alle urne si presenteranno due coppie. La prima è composta da Angelo Tagliabue, direttore del dipartimento di Medicina e quindi espressione di Varese, candidato rettore, e Stefano Serra Capizzano, ordinario nel dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia, quindi incardinato alla sede di Como di via Valleggio, candidato prorettore.
La seconda coppia è composta dal candidato rettore Matteo Rocca, preside di Economia – dipartimento con sede a Varese, e da Barbara Pozzo, direttore del dipartimento tutto comasco di Diritto, candidata al ruolo di prorettore.
Si vota ai primi di luglio, e non sarà per forza una lotta tra dipartimenti. Perché gli oltre trecento docenti potrebbero (usare il condizionale è d’obbligo) anche votare in base ai dipartimenti di afferenza, ma altri 80 voti arrivano dal personale tecnico e amministrativo, e ancora altri 50 dai rappresentanti degli studenti.
Quindi, la battaglia sarà sui programmi. Sul ruolo e sul futuro di un’università che, specie a Como, dopo l’uscita del Politecnico, diventerà ancor più centrale.