Espulso perché ritenuto vicino agli ambienti dell’estremismo islamico. Un marocchino 44enne è stato imbarcato su un aereo a Venezia dalla polizia di Como e rimpatriato.
L’uomo era già stato espulso dal Paese lo scorso maggio, per aver manifestato indicatori di radicalizzazione religiosa durante un periodo di detenzione.
Era rientrato con un visto di dieci giorni per presenziare a un’udienza in tribunale a Piacenza. In aula non è mai comparso: una volta arrivato in Italia, ha immediatamente cercato di far perdere le proprie tracce ma è stato individuato dalla polizia di Como.
È stato arrestato lunedì pomeriggio dopo un inseguimento. Era controllato dalla Digos. E’ sposato con una donna italiana residente nel Comasco, perciò la polizia ha pensato si trovasse in zona. Alla vista degli agenti nei dintorni della casa della moglie, il marocchino è salito su una Opel Corsa ed è scappato a tutta velocità sulla statale Como-Lecco: all’altezza di Albavilla la sua auto si è scontrata con una vettura di passaggio e si è ribaltata. Ha tentato di evitare l’arresto minacciando e colpendo di striscio gli agenti con un rasoio, ma è stato immobilizzato.
Dopo l’arresto, il decreto di espulsione e l’accompagnamento all’aeroporto di Venezia.
In tutta Italia Sono 288 le espulsioni eseguite dal gennaio 2015 ad oggi, di cui 51 nel 2018, nei confronti di soggetti ritenti vicini agli ambienti dell’estremismo islamico.