I lavori per smontare gli allestimenti a Villa Olmo non sono ancora terminati. Il parco, che avrebbe dovuto riaprire nel pomeriggio come confermato dall’assessore a Parchi e giardini di Como, Marco Galli, è ancora in mano agli organizzatori della kermesse. L’evento di “Dolce & Gabbana” ha portato Villa Olmo alla ribalta mondiale, tanto che l’attenzione di questi giorni si è spostata sul futuro dell’intero compendio. Palazzo Cernezzi sta portando avanti, con la società romana Struttura srl, vincitrice della relativa procedura pubblica, il lavoro di valutazione di modelli alternativi di gestione. I tempi per la chiusura dei lavori non sono ancora maturi per avere i dettagli del progetto, ma la project manager, Nina Però, in un’intervista sul Corriere di Como ha tracciato alcune linee guida. Sul Lario il connubio d’arte e cultura, tra villa e giardino, potrebbe essere associato agli esempi virtuosi di Villa Carlotta o di Villa Melzi. La project manager di Struttura cita quattro celebri modelli realizzati in Italia. Il primo è il “Polo del ’900” a Torino, ambizioso progetto di recupero monumentale, che vede la compresenza di Regione Piemonte, Comune di Torino, Compagnia di San Paolo e numerosi istituti culturali. Il secondo è la Fondazione Maxxi di Roma, che ha visto concretizzarsi, con l’entrata di Enel quale socio sostenitore, un’importante collaborazione tra pubblico e privato. Il terzo è la Fondazione Pier Lombardo di Milano, che riunisce gli enti territoriali, importanti imprese del territorio e singoli cittadini, infine il quarto: la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, altro esempio di ente pubblico-privato che riunisce Camera di Commercio, istituti bancari e l’Associazione Partner Palazzo Strozzi. “Sono tutti luoghi che prevedono anche una pubblica fruizione libera di parte degli spazi”, conclude la project manager Nina Però.