L’aria della provincia di Como torna ad essere irrespirabile. Dopo una breve parentesi durata soltanto un giorno, le polveri sottili sono tornate sopra la soglia limite fissata a 50 microgrammi per metro cubo, raggiungendo ieri quota 53,3. Lo scorso mese di dicembre il blocco era stato lampo: in seguito al superamento del PM10 per quattro giorni consecutivi, in provincia di Como, così come in altre province lombarde, erano scattate le misure temporanee di primo livello, che prevedono il blocco dei diesel fino agli euro 4 e l’abbassamento dei riscaldamenti, revocate dalla Regione dopo soltanto due giorni di attivazione. L’ultimo picco sul Lario è stato raggiunto, come ormai succede da anni, il primo giorno dell’anno a seguito dei festeggiamenti per la notte di San Silvestro con botti, petardi e spostamenti in auto. A Capodanno la centralina di Como Centro ha fatto registrare 78 microgrammi di polveri sottili ogni metro cubo d’aria, 28 in più della soglia limite. La media provinciale era di 66,7 microgrammi. Poi l’aria era tornata respirabile, ma sabato 5 gennaio i valori in provincia hanno raggiunto quota 51,7. Il forte vento registrato nel weekend ha provocato un brusco calo, fino a 8 microgrammi. Ma altrettanto drastica è stata l’impennata registrata ieri. Da 8 microgrammi si è passati a 53,3. Si tratta soltanto del primo giorno di superamento: nel caso diventassero quattro consecutivi la Regione provvederà ad attivare le misure temporanee di primo livello. Critica la situazione anche in altre province lombarde: Cremona è la peggiore. Qui per il terzo giorno ieri le polveri hanno oltrepassato di molto la soglia limite, raggiungendo i 100,5 microgrammi per metro cubo.