Trenta posti letto in più negli ospedali Sant’Anna di San Fermo e Sant’Antonio Abate di Cantù per fronteggiare il picco della diffusione dell’influenza, atteso nelle prossime settimane. I casi di pazienti colpiti da quella che è per antonomasia la malattia della stagione invernale sono in aumento, soprattutto tra i bambini e per gli esperti sta per iniziare il periodo più critico.
Per evitare problemi e poter far fronte al possibile, per non dire probabile sovraffollamento al pronto soccorso, l’Asst Lariana ha predisposto un piano di intervento, con l’aggiunta di alcuni posti letto dedicati proprio al ricovero, in caso di necessità, dei malati alle prese con eventuali complicanze del virus.
I posti letto aggiuntivi sono stati attivati oggi e saranno disponibili fino al 3 marzo prossimo. “Sono letti aggiuntivi predisposti per far fronte al periodo di maggiore necessità di ricoveri legato alla diffusione dell’influenza e delle sue complicanze”, confermano dall’Asst Lariana.
L’ospedale Sant’Anna di San Fermo potrà contare su dieci posti aggiuntivi per pazienti subacuti e 2 per acuti in degenza medica 1. Nella degenza medica 2 i posti letto in più saranno 3, in degenza medica 3 saranno 2 in più e altrettanti sono stati attivati in degenza chirurgica 2 per la Neurologia. Al Sant’Antonio Abate di Cantù i posti letto aggiuntivi sono 10, ricavati all’interno dell’edificio P.
Secondo l’ultimo bollettino ufficiale del ministero della Salute, relativo alla prima settimana dell’anno, l’incidenza della malattia è di 5,3 casi ogni mille assistiti, con un picco di 11,6 nella fascia da 0 a 4 anni. La diffusione della malattia è in costante aumento. I sintomi sono quelli classici dell’influenza, con febbre alta, tosse, dolori alle ossa e ai muscoli, stanchezza. Il malessere può durare fino a una settimana e i medici ripetono l’appello a non prendere antibiotici senza un’apposita prescrizione. E’ necessario rivolgersi a un medico se i sintomi non si risolvono o in caso di peggioramento del quadro clinico.
INFLUENZA, 30 LETTI IN PIU’ NEGLI OSPEDALI
Il picco è atteso entro fine mese