La scorsa settimana si sono appellati direttamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Senza stipendio da quasi un anno e nella più totale incertezza sul loro futuro, ora i dipendenti del Comune di Campione d’Italia rischiano di vedersi costretti anche a lavorare al freddo. Il municipio è in stato di dissesto e per il commissario Giorgio Zanzi far quadrare i conti è un’impresa ai limiti dell’impossibile.
<I soldi non bastano, non è possibile pagare gli stipendi e adesso potrebbe diventare impossibile anche gestire le spese ordinarie, come quella del riscaldamento>, conferma Vincenzo Falanga, Uil. Una situazione ai limiti del paradossale, che si trascina ormai da mesi. L’estate scorsa è stata avviata la procedura per gli esuberi di 86 degli allora 102 dipendenti – nel frattempo il numero è diminuito per alcuni allontanamenti volontari – ma al momento l’iter è di fatto congelato. I dipendenti stessi infatti hanno presentato ricorso contro la delibera ed è attesa per il 26 febbraio prossimo la decisione del Tar del Lazio. Prima del pronunciamento del tribunale amministrativo non dovrebbero esserci cambiamenti in municipio.
Ed è stallo anche sull’altro versante critico, quello della casa da gioco, chiusa dal luglio scorso dopo la dichiarazione di fallimento del Tribunale di Como. Come previsto dalla Legge di Bilancio, il governo dovrebbe nominare un commissario straordinario che dovrà provare a far ripartire il Casinò. Nonostante le rassicurazioni di una nomina imminente – da fine gennaio il decreto sarebbe sul tavolo del premier Giuseppe Conte – non c’è al momento alcun commissario incaricato. I quasi 500 dipendenti sono stati licenziati il 31 dicembre scorso e anche sul fronte del fallimento ci sono reclami pendenti per i quali dovrebbero pronunciarsi i giudici.