Se il giudice sportivo ha stabilito la chiusura della curva del Como a causa dei cori razzisti di un gruppo di tifosi azzurri durante la partita in trasferta a Ponte San Pietro, tutti gli abbonati della curva verranno accolti in tribuna. Questo il paracadute che l’amministratore delegato, Roberto Felleca ha preparato ieri per fare fronte alla squalifica che andrebbe a cadere per la gara del 17 marzo, Como-Seregno.
«Abbiamo chiesto di poter comunque aprire la curva – spiega Felleca – ma si tratta di una possibilità davvero remota. I nostri consulenti stanno ancora valutando un ricorso più corposo, ma i tempi sono stretti. In alternativa – aggiunge sempre Felleca – chiederemo comunque di fare entrare i tifosi che hanno l’abbonamento di curva in tribuna. Anche in questo caso, purtroppo il regolamento prevede che dovrebbero pagare il biglietto, anche se abbonati, ma faremo di tutto per una soluzione».
Lo stesso giudice sportivo ha infatti precisato come i deplorevoli cori razzisti nei confronti dell’ex giocatore dell’Atalanta, Adriano Ferreira Pinto, brasiliano, si siano elevati, nel secondo tempo, ovvero dopo l’avviso dato dall’altoparlante dello stadio, da un piccolo gruppo di «due o tre sostenitori».
L’attenzione sul tema razzismo nel calcio non è stata mai così alta, è di pochi giorni fa il richiamo diretto della Fifa all’Italia. Così è difficile pensare che la Federcalcio possa tornare sui suoi passi in materia. Meglio studiare un “Piano B” lasciando la curva chiusa. Sul fronte societario, intanto, dopo il cda di mercoledì sera è atteso un nuovo incontro per la prossima settimana tra i soci per definire asset futuri ed eventuali ingressi.