Disastro ferroviario colposo e lesioni colpose. Sono le ipotesi di reato messe nero su bianco dalla procura di Como nell’inchiesta, al momento ancora senza indagati, aperta dopo l’incidente ferroviario avvenuto a Inverigo. L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Daniela Moroni, che ieri sera ha effettuato un lungo sopralluogo con gli agenti della polizia ferroviaria e gli esperti della scientifica.
L’impatto tra i due treni è stato frontale e ha coinvolto un convoglio patito da Milano Cadorna e diretto ad Asso e uno che viaggiava in direzione opposta. I treni erano carichi di pendolari e sono circa cinquanta i passeggeri che sono rimasti contusi. Sette invece i feriti trasportati in ospedale, sei dei quali in codice giallo. Tra questi anche il macchinista di uno dei treni. La persona in condizioni più serie è una 25enne di Melegnano che ha subito un trauma addominale.
La dinamica del grave incidente è ancora in fase di ricostruzione. Trenord ha aperto un’indagine interna e in un comunicato diffuso poche ore dopo l’incidente ha precisato che il macchinista del convoglio in partenza verso Asso “avrebbe lasciato la stazione con il semaforo rosso”. Un’ipotesi al momento non confermata dalla procura, che attende gli esiti degli accertamenti tecnici disposti. I treni sono stati sequestrati e sono stati posti i sigilli ai vagoni con i comandi di entrambi i convogli.
Su uno dei due treni coinvolto nell’incidente, come confermato da Trenord era presente anche un allievo della scuola macchinisti. .
Sull’incidente è intervenuto anche il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che ha annunciato l’invio degli ispettori e ha sottolineato la mancanza, in quel tratto, del sistema di sicurezza Scmt, “una tecnologia – ha precisato l’esponente del governo – che avrebbe impedito lo scontro”. I sistemi di sicurezza, secondo quanto riferito in queste ore da Ferrovie Nord, sulla Seveso Asso dovrebbero arrivare entro settembre.