“Calci da dietro e sul petto, pugni. Volevano prendermi la felpa, mi hanno aggredito davanti a moglie e figli”. Così il giocatore del Lecco Ivan Merli Sala ha raccontato gli attimi di paura vissuti al termine della partita di ieri al Sinigaglia, quando è stato preso di mira da alcuni ultras del Como mentre era con la famiglia ai Giardini a lago.
Il calciatore, almeno nell’immediato non ha voluto sporgere denuncia e sui social, ieri sera, ringraziando i supporter per il sostegno ha parlato di “vicenda chiusa”. “Partita male ma con un lieto fine – ha scritto in un post – Nessuno si è fatto niente, solo spavento per moglie e bambini”.
Il Como 1907 ha preso subito le distanze, condannando l’accaduto. “In merito ai fatti accaduti all’esterno dello Stadio Sinigaglia al termine della partita di ieri – ha scritto il club – il Como 1907 sottolinea che si dissocia totalmente e che non accetta in nessun modo che il proprio nome venga associato ad atteggiamenti violenti o aggressioni verbali o fisiche. Questi atti non fanno parte della nostra filosofia e della nostra voglia di essere promotori di una visione sana dello sport e della cultura sportiva. La nostra solidarietà e le nostre scuse al giocatore Ivan Merli Sala e a tutta la società del Lecco”. Messaggio di solidarietà postato anche dalla Curva Como 1907, che prende nettamente le distanze dall’aggressione.
“Mi dispiace veramente molto quando succedono queste cose – ha detto l’assessore allo Sport Marco Galli – Ero allo stadio, accanto all’assessore di Lecco. Lo sport dovrebbe unire e non dividere, esprimo quindi dispiacere, soprattutto per il fatto che sia accaduto davanti ai bambini, messaggio negativo”.
Le forze dell’ordine per il momento non hanno preso alcun provvedimento, anche perché come detto non risulterebbe alcuna denuncia. Carabinieri e agenti di polizia, che erano dispiegati in forze in zona stadio sono comunque intervenuti ai giardini a lago quando è stata segnala l’aggressione degli ultras del Como e hanno parlato con il giocatore per accertare che non avesse bisogno di cure e fare chiarezza sull’accaduto.