I litigi precedenti, le segnalazioni alle forze dell’ordine, le richieste di intervento. I carabinieri della compagnia di Cantù e del reparto operativo di Como, coordinati dal pubblico ministero Massimo Astori, stanno lavorando per ricostruire il quadro familiare sfociato ieri mattina nell’omicidio di Celestina Castiglia, 79 anni, la pensionata uccisa a coltellate dal compagno della figlia, Massimiliano Bellugi, 40 anni. L’uomo, che si è costituito poco dopo il delitto, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario.
Il corpo della pensionata è stato portato al Sant’Anna e il magistrato ha disposto l’autopsia, indispensabile per chiarire la dinamica dell’aggressione, il numero delle coltellate inferte alla donna e quale o quali siano risultate fatali alla vittima.
Nelle prossime ore intanto, il 40enne che ha confessato l’omicidio sarà interrogato in carcere al Bassone dal giudice per le indagini preliminari per la convalida dell’arresto. Già ieri, durante il primo confronto con il magistrato Massimo Astori e i militari dell’Arma, Bellugi avrebbe ammesso pienamente le sue responsabilità e avrebbe detto di aver accoltellato la mamma della sua compagna al culmine dell’ennesima lite, scoppiata per dissidi familiari.
Sconcertati i familiari e i vicini di casa della vittima. L’anziana, che ora era in pensione, aveva lavorato a lungo come bidella all’Istituto d’Arte di Cantù e moltissimi la ricordano nei corridoi e nelle aule della scuola. “Mia suocera era una combattente – ha detto ieri la nuora”, Filomena, che riferendosi a Bellugi ha detto: “Lui voleva comandare su tutto ma lei non si faceva mettere i piedi in testa perché questa era casa sua, l’aveva costruita lei e non voleva andarsene”.