“Vogliamo subito chiarezza”: così il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo, dopo la notizia che ha posto la parola “fine” sul secondo lotto della tangenziale di Como, un’opera mai finanziata e mai realizzata. “Le promesse vanno mantenute – dice Orsenigo – Invece, proprio in questi giorni, abbiamo scoperto che non rinnovando il vincolo per i terreni interessati dal passaggio dell’arteria, viene meno di fatto la possibilità di realizzare l’opera”. L’intenzione è quella di presentare un’interrogazione urgente per chiedere chiarimenti. Un’altra promessa, mai mantenuta, riguarda la gratuità del primo lotto della tangenziale. “Chiedo ancora una volta, e non mi stancherò mai di farlo, alla Lega che governa questa regione e che l’aveva promesso, di finanziare la gratuità del transito sulle tangenziali di Como e Varese, intanto per l’anno 2020. – prosegue il consigliere dem – Ho chiesto di accantonare per questo 4 milioni e mezzo di euro”.
C’è chi invece si dice soddisfatto della mancata realizzazione del secondo lotto della tangenziale di Como. Sono gli ambientalisti del Circolo “Ilaria Alpi”, che da sempre si dicono contrari alla nuova arteria. “È una buona notizia – conferma Roberto Fumagalli, presidente del Circolo – La tangenziale non avrebbe risolto alcun problema di congestionamento, ma sarebbe servita solo a spostare il traffico”. Per gli ambientalisti, la vera soluzione al problema andrebbe trovata in una mobilità più sostenibile. “Regione Lombardia, anziché ipotizzare nuove strade, tangenziali o autostrade, deve investire sul potenziamento del trasporto pubblico, – dice Fumagalli – a cominciare dalla ferrovia Como-Lecco, che versa in condizioni pietose. Questa linea, – conclude – se potenziata, potrebbe rappresentare una vera alternativa alle auto”.