Contratto per la gestione dei treni regionali: scambio di accuse tra maggioranza e opposizione. In aula, al Pirellone, l’assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi ha risposto a un’interrogazione del Pd sull’argomento.
Risposta che Angelo Orsenigo, consigliere regionale dem, reputa insufficiente. “L’assessore ha chiarito che la Regione non ha deciso cosa fare al termine del contratto con Trenord, ma che l’unica ipotesi su cui sta lavorando è il rinnovo per addirittura dieci anni. Nessuna riflessione da parte dell’assessore sullo stato delle cose, nessuna spiegazione di questa volontà di blindare il servizio ferroviario per un tempo così lungo e nessuna volontà di ragionare su cosa chiedere a chi gestirà i treni a partire dal 2021. Un affidamento diretto e con i paraocchi rischia di tarpare le ali a una soluzione davvero innovativa”.
A stretto giro, è arrivata la replica dell’assessore Terzi. “Non ho mai lesinato critiche anche aspre a Trenord o Rfi, ma era sufficiente leggere la delibera approvata a dicembre per capire che non è stato ancora rinnovato il contratto a Trenord. Le norme europee obbligano a deliberare una pre-informativa per lasciare aperta la porta dell’affidamento diretto e così abbiamo fatto. La gara per l’affidamento del servizio ferroviario non è né una panacea né un dogma e non è a priori una garanzia di maggiore qualità. Le stesse Regioni a guida centrosinistra, come la Toscana, hanno scelto l’affidamento diretto a Trenitalia proprio per evitare, in assenza di veri competitori, inutili lungaggini burocratiche. Nei rari casi in cui è stata effettuata una gara si è presentato un unico soggetto, ovvero Trenitalia. Gli esponenti del centrosinistra – conclude Terzi – ripetono il mantra della gara come un disco rotto. Fantasticano di gare risolutive quando i loro compagni di partito fanno scelte di altro tipo nelle Regioni che governano”.