Il livello del lago di Como è prossimo allo zero idrometrico, con le riserve idriche inferiori al 25 %.
Basta camminare sul lungolago comasco per rendersi conto che le acque si sono ritirate, lasciando scoperte gran parte delle sponde, che sono così esposte al rischio erosione.
Una situazione che sarebbe anche nella norma in questo periodo dell’anno, nei mesi di gennaio e febbraio il livello idrometrico del Lario è spesso vicino allo zero, ma a preoccupare sono le anomalie climatiche che sempre più influiscono su fumi e laghi.
Le precipitazioni infatti sono state abbondanti solo nel mese di novembre, da lì in poi è siccità, una situazione che prosegue ancora ad oggi, e che rischia di protrarsi per lungo tempo.
Questo non ha permesso l’accumularsi di ghiaccio e neve in quota fondamentali, riserve idriche fondamentali per approvvigionare il lago nei prossimi mesi.
Che la condizione del Lario sia preoccupante lo conferma anche la Coldiretti, impegnata in un monitoraggio costante dei bacini idrici e dei corsi d’acqua del territorio, ed evidenza come l’afflusso, quindi la quantità di acqua in entrata nel Lario, sia costantemente inferiore al deflusso, cioè la quantità in uscita. ‘La situazione è destinata a peggiorare –commenta Antonia Cadenazzi, presidente dell’associazione Rive Lariane- non c’è riserva idrica e se continuerà ancora a lungo a non entrare acqua nel lago di Como rischiamo un’emergenza nei prossimi mesi’.