Una situazione già complicata, resa ancor più difficile nei primi mesi del 2020 dall’emergenza coronavirus. Il trend negativo dell’industria metalmeccanica è stato confermato dai dati dell’indagine congiunturale di Federmeccanica, giunta alla sua 153esima edizione. Secondo quanto emerso, negli ultimi mesi del 2019 l’attività produttiva metalmeccanica è stata caratterizzata da un’ulteriore forte contrazione. Le imprese del settore attive nel territorio di Como, considerando i diversi comparti, rappresentano oltre un terzo (34,7%) delle realtà manifatturiere locali. Nel dettaglio si tratta di circa 1.750 aziende per oltre 16.300 addetti. Secondo gli ultimi dati elaborati nell’ambito dell’Osservatorio congiunturale sul secondo semestre 2019, le realtà del settore registrano una fase di rallentamento. L’evoluzione della domanda registra un calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2018, mentre il secondo semestre 2019 rispetto al primo dello stesso anno vede una diminuzione del 4,6%. Anche l’attività produttiva, seppur con dati meno penalizzanti, mostra una forte contrazione. Il confronto dei due semestri del 2019 vede inoltre un calo del fatturato del 2,2%.
“Se il 2019 è stato un anno molto difficile per il settore metalmeccanico, in questo 2020 la situazione rischia di complicarsi ancora di più. – commenta Serena Costantini, neo eletta presidente del Gruppo Metalmeccanici di Confindustria Como – Alla crisi conclamata dell’automotive tedesco, infatti, cui già si sommava un rallentamento dell’economia cinese, si stanno iniziando ad affiancare gli effetti dell’emergenza coronavirus che colpiscono in modo trasversale tutti i settori. Non possiamo, quindi, nascondere una preoccupazione unita alla richiesta di provvedimenti straordinari che sostengano le imprese in un momento così delicato. Finita la vera e propria emergenza, sarà indispensabile reagire con determinazione e, soprattutto, collaborazione. A questo proposito, – conclude Costantini – abbiamo intenzione di rafforzare la collaborazione tra imprese e tra i rispettivi gruppi del nostro settore di altre associazioni confindustriali lombarde. Solo così potremo essere pronti e strutturati a livello di comunità per affrontare i momenti più difficili”.