Stretta sui controlli e prime sanzioni alle persone scoperte fuori casa in violazione al decreto dell’8 marzo scorso per fronteggiare l’emergenza sanitaria. A Como e su tutto il territorio provinciale, le forze dell’ordine sono dispiegate in gran numero sulle strade per controllare che gli spostamenti siano effettivamente motivati e fatti nel rispetto delle norme.
E’ possibile muoversi, è bene ricordarlo, per esigenze di lavoro, per acquistare beni di prima necessità e per inderogabili motivi familiari o di salute. La violazione delle norme è punita come previsto dall’articolo 650 del codice penale, ovvero con sanzioni fino a 206 euro e l’arresto fino a 3 mesi, salvo che la violazione non costituisca un reato più grave.
Le autocertificazioni vengono vagliate dagli agenti e scatta la denuncia in caso di false dichiarazioni. Già nella giornata di oggi sono stati sanzionati alcuni comportamenti irregolari, ma nelle prossime ore si annuncia una ulteriore stretta dei controlli su tutto il territorio provinciale. Impegnati in particolare gli agenti della polizia della questura di Como e gli agenti della polizia locale di tutti i comuni.
Controlli intensificati anche alle dogane tra Italia e Svizzera. Il transito per motivi professionali è al momento consentito e i frontalieri possono dunque varcare il confine per raggiungere il posto di lavoro e poi, al contrario, tornare a casa. Già da questa mattina però gli accertamenti ai valichi sono stati incrementati e chiunque varchi il confine viene controllato per accertare che abbia un motivo reale per transitare. Inevitabilmente dunque si registrano code e rallentamenti alle dogane, soprattutto nelle ore di punta.
Il governo del Canton Ticino avrebbe già chiesto al Consiglio Federale di Berna di inviare rinforzi per poter presidiare tutti i valichi stradali, ferroviari e della navigazione e controllare tutte le persone in transito. La Svizzera ha chiesto ai cittadini elvetici di evitare tutti gli spostamenti non necessari in Italia.
Oggi 10.03 coda dalla Svizzera in ingresso in Italia di almeno 10 km
Tutti venivano controllati, é una vergogna, questo non é il modo di intervenire
veramente vergognoso