Chiarezza sui tamponi effettuati nelle singole province per comprendere meglio i numeri e l’evoluzione dei contagi. La richiesta accomuna politici e medici.
Se per l’intera regione, infatti, il bollettino quotidiano rendiconta anche il numero dei tamponi svolti ciò non avviene per i singoli territori. Per avere sott’occhio la realtà d’insieme della provincia di Como e fare le doverose proporzioni sarebbe opportuno conoscere questo dato. In Lombardia, territorio più colpito dal virus, queste informazioni non risultano omogenee. La nostra redazione ha più volte richiesto questi numeri all’Ats Insubria che però, ad oggi, non ha voluto diffondere le cifre.
Per cercare di superare l’ostacolo, è stato approvato lo scorso 21 aprile un dettagliato ordine del giorno in consiglio regionale. «Lo abbiamo votato ma da allora (il 21 aprile) non c’è stata ancora risposta in merito. Il gruppo – spiega il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo – ha scritto all’assessore al Welfare Giulio Gallera e al presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi per chiarimenti. Vogliamo che nel bollettino quotidiano diffuso dalla Regione ci siano anche simili dati, a partire appunto da quello dei tamponi processati per ogni singola provincia e comune con le specifiche del caso. Sono informazioni necessarie su cui basarci per capire come procedere nella ripartenza in tutta sicurezza». E sempre su questo tema, sempre il consigliere Orsenigo ha depositato una richiesta di accesso agli atti direttamente ad Ats Insubria. In tal senso si era espresso anche Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como e della Lombardia, sottolineando che «è il tampone il vero mezzo per fare la diagnosi della malattia».
«La Regione non è stata trasparente nella gestione dell’informazione in un periodo così importante – interviene anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Raffaele Erba – Noi stessi più volte abbiamo fatto delle richieste di accesso agli atti per cercare di raccogliere informazioni in merito. L’intera gestione del monitoraggio ci sembra carente».
Durissimo infine l’intervento del consigliere del Pd Samuele Astuti sempre sul tema tamponi. «I numeri parlano chiaro: Regione Lombardia sta guidando la fase due “alla cieca”», ha detto.
Quindi una riflessione sul rapporto tra tamponi effettuati e pazienti contagiati e il confronto tra Lombardia e Veneto.
«I tamponi in Lombardia sono ancora insufficienti. E, in secondo luogo, l’indagine sui sintomatici si dimostra ancora troppo superficiale – dichiara Astuti – Diversamente, il Veneto è riuscito, in questi mesi, ad allargare il più possibile la propria rete di analisi non basandosi solo sui sintomi ma sulla prossimità tra le persone. Mantenendo questo approccio approssimativo è evidente che la gestione continuerà a brancolare nel buio con il possibile effetto di trovarci, tra due settimane, con qualche brutta sorpresa. Per scongiurare questa ipotesi Regione deve aumentare il numero di tamponi», chiude Astuti.