L’Italia va verso la riapertura dei confini regionali. “Liberi tutti”, in teoria: il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ieri ha scartato l’ipotesi di un passaporto regionale o di una distinzione dei cittadini in base alla regione di provenienza.
La data dovrebbe essere il 3 giugno, ma usare il condizionale è d’obbligo, perché – come anticipato oggi dal Corriere della Sera – l’apertura dei confini potrebbe slittare di una settimana. Domani se ne discuterà nella conferenza tra governo e presidenti delle Regioni.
A premere sul pedale del freno sono le regioni del Sud e delle Isole, che temono un contagio dal Nord, in particolare dalla Lombardia, dove ancora oggi è concentrato il 70% dei nuovi contagi.
I governatori meridionali chiedono un attento controllo delle partenze, isolando quindi eventuali focolai.
“Abbiamo superato la curva di picco dell’infezione, siamo nella parte di discesa e in una fase di controllo della situazione, ma si richiede un’attenzione particolare nell’identificare ed isolare precocemente i casi sospetti, con sistemi di monitoraggio e capacità di risposta sanitaria a eventuali focolai”, ha detto oggi il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, durante l’audizione in Commissione Bilancio della Camera.