Nuove modalità di accoglienza, percorsi ad hoc per gestire i visitatori, modi inediti di raccontarsi e per fidelizzare il pubblico di prossimità e più in generale i turisti italiani in attesa del ritorno degli stranieri.
La fase 2 del Lario sul fronte turistico fa leva sulla riapertura dei confini tra regioni e anche sul patrimonio delle ville storiche. A Villa Carlotta di Tremezzina (comune quest’anno orfano della strategica sagra di San Giovanni causa covid) nel parco di quasi dieci ettari e nel museo sono stati allestiti percorsi a senso unico, con un distanziamento tra visitatori singoli o gruppi familiari, in cui è garantito che le persone non si incrocino, ma abbiano comunque il tempo per visitare sia gli spazi interni che il grande giardino.
Molte iniziative sono state riprogrammate, ma si sta lavorando per assicurare la continuità di molti eventi tra cui i concerti di musica classica. Per sostenere l’attività dell’Ente che da oltre 90 anni gestisce la villa è stato lanciato il progetto “Adotta una pianta, salva la Bellezza”. Già oltre 50 delle 300 piante più identitarie del complesso sono state adottate ed è un buon segno.
Anche l’altra grande dimora storica di Tremezzina, Villa Balbianello, gioiello del Fai più visitato d’Italia, è ripartita dopo il lockdown e ha allestito percorsi in sicurezza nel parco storico all’insegna del soft trekking e per la Festa della Repubblica propone visite con contributo volontario.
Da lunedì, riapre dopo l’emergenza Covid il museo di Villa Bernasconi a Cernobbio, che ha sede nell’omonima storica dimora. Si cercherà di trasformare in gioco l’obbligo di guanti e mascherine, e ulteriore sicurezza sarà garantita dalla prenotazione della visita – obbligatoria, attraverso il sito villabernasconi.eu. E fino al 20 settembre ci sarà un motivo in più per visitare Villa Bernasconi: il museo sarà infatti arricchito da “Fiori narrati”, un’esposizione di opere di alcuni fra i più noti pittori e illustratori a cavallo fra Otto e Novecento.