“Non accetteremo più interventi spot sullo stadio, ma unicamente un disegno sul quartiere, che ne consenta la pedonalizzazione e la valorizzazione turistica e culturale. Il campo e gli spalti sono solo un elemento”.
Una condizione chiara e precisa dettata da Marco Butti, assessore all’Urbanistica del Comune di Como, che interviene nel dibattito sullo stadio.
Dopo mesi di annunci e di trattative, il Como ha presentato la sua idea, non certo in linea con i grandi progetti che invece i comaschi sognavano per l’impianto del Sinigaglia. Nessun restyling completo, nessuna riqualificazione profonda o valorizzazione: l’intervento ipotizzato dalla società calcistica si limiterebbe a un campo con erba sintetica e a un punto vendita del merchandising.
“Attenzione – avverte però Butti – Non dobbiamo confondere un’esigenza immediata che la squadra ha, ovvero potere giocare su un terreno adatto, con nuovi materiali, con il grande progetto dello stadio. I contatti con il Como proseguono, anche in questi giorni con i necessari approfondimenti. Si tratta di un investimento stimato tra i 40 e i 50 milioni di euro, non bruscolini. Servono partner finanziari e industriali. Credo che per un passo così importante serva del tempo – dice Butti – L’importante ora è non interrompere il dialogo e arrivare nel giro di qualche mese almeno ad approfondire uno studio o ancora meglio un progetto preliminare. Poi le strade possono essere diverse. La società dovrà considerare se intervenire direttamente, come detentrice del titolo, grazie alla legge sugli stadi o affidarsi a un privato, alcuni gruppi si erano fatti avanti. Non vedo comunque un disimpegno del Como verso il progetto. Se ci sono degli approfondimenti da fare è bene che li facciano. Da parte nostra – ribadisce però in chiusura Butti – chiediamo un intervento a 360 gradi sul quartiere e su questo non torniamo indietro”.