Como è l’unica provincia lombarda ad evidenziare nel settore industriale valori di produzione, ordini e fatturato inferiori al dato del 2010. Gli effetti della crisi da Coronavirus appaiono evidenti nella congiuntura lariana del primo trimestre 2020, redatta dalla Camera di Commercio di Como e Lecco.
Il lockdown ha comportato un sensibile rallentamento dell’economia del territorio. I tre principali settori industriali, tessile, meccanica e legno-arredo, evidenziano diminuzioni significative, pari rispettivamente al -15,9%, -6% e -20%. A Como, la produzione artigiana registra una variazione tendenziale negativa pari al -10,9%. Calano anche il fatturato (-9%) e gli ordini (-9,4%). Per quanto riguarda commercio e servizi, il primo trimestre 2020 registra cali considerevoli del volume d’affari (- 8,1% per il commercio e – 6,8% per i servizi), mentre l’occupazione di entrambi i settori sembra ancora non risentire degli effetti della pandemia. A preoccupare sono anche le aspettative degli imprenditori lariani per il secondo trimestre dell’anno: i saldi tra ottimisti e pessimisti peggiorano notevolmente. Secondo i dati della Camera di Commercio, nei primi tre mesi del 2020, a Como sono aumentate in modo considerevole, del 100,2%, le ore di cassa integrazione ordinaria, mentre sono diminuite quelle straordinarie (-46,8%). Negativo anche il saldo tra imprese nate e cessate in questo primo trimestre: 377 in meno in provincia di Como.
“La resilienza del tessuto economico lariano era già stata ampiamente testata nel corso della lunga crisi partita a fine 2008 – commenta il presidente della Camera di Commercio, Marco Galimberti – Questa è un’emergenza molto diversa, causata da uno shock ancor più violento della domanda e dell’offerta, che ha colpito soltanto alcuni settori. La tempesta è arrivata all’improvviso, ma anche la ripartenza può essere decisa, a patto di evitare ricadute e di non perdere la nostra base imprenditoriale”.