La parola “fine” nel braccio di ferro tra Como Nuoto e Pallanuoto per la gestione della piscina di viale Geno è ancora lontana dall’essere scritta. Il nuovo colpo di scena di ieri, con l’annuncio del Comune di escludere Pallanuoto e riconsegnare di fatto l’impianto ai gestori storici non sarà sicuramente l’ultimo atto di una vicenda che si trascina da oltre due anni.
Come facilmente prevedibile infatti, il presidente di Pallanuoto Giovanni Dato ha annunciato questa mattina in una conferenza stampa: “Impugneremo sicuramente la decisione dell’amministrazione comunale, che non condividiamo in alcun modo”.
Il bando per la concessione dell’impianto per quindici anni è stato pubblicato dal Comune nel 2018. Dopo oltre due anni e una lunga serie di ricorsi e controricorsi la battaglia non è ancora chiusa, soprattutto per dubbi e interpretazioni legate al testo del bando stesso.
L’elemento su cui si concentra lo scontro è legato in particolare al numero degli atleti agonisti delle due società, determinante per il punteggio finale e quindi per l’assegnazione. “I numeri che abbiamo consegnato al momento della partecipazione al bando per quanto ci riguarda sono stati chiari e lineari dal primo momento, non li abbiamo mai modificati e non ci sono mai state chieste integrazioni o precisazioni, contrariamente a quanto avvenuto nel caso di Como Nuoto – ha precisato Dato – Comunque si guardi questo numero, Pallanuoto ha un punteggio maggiore. Non abbiamo mai indicato informazioni non corrispondenti al vero”.
In attesa dei nuovi sviluppi a livello legale, resta da chiarire se la piscina potrà essere riaperta. L’assessore al Patrimonio Francesco Pettignano ha precisato che Como Nuoto potrebbe riattivare in tempi rapidi l’impianto, anche se naturalmente anche questo punto potrebbe poi essere oggetto di scontro. “Non ci interessa fare la guerra su un bene della città e se l’amministrazione dirà che la piscina può riaprire saremmo comunque contenti”, dice Dato lasciando intendere che non si opporrà all’eventuale riapertura.