“Al di là dei facili proclami, ho letto la perizia dell’Università di Lucerna e mi pare tutt’altro che semplice arrivare alla disdetta unilaterale”. A parlare è il senatore del Pd, Alessandro Alfieri. Dopo la perizia dell’ateneo che riguarda l’accordo sul regime di fiscalità dei frontalieri non mancano le reazioni politiche sul fronte italiano e in particolare da parte dei parlamentari del territorio.
“Ci sono tutte le condizioni per costruire un dialogo positivo con gli svizzeri – aggiunge Alfieri – Personalmente sono al lavoro per studiare con calma delle modifiche che non penalizzino lavoratori e Comuni di frontiera. L’accordo del 2015 fu un errore, non va bene e va modificato, era troppo penalizzante”.
“Bisognerà trovare una mediazione sul fatto che l’accordo ha quasi 50 anni e racconta un mondo diverso – aggiunge il deputato della Lega, il comasco Eugenio Zoffili – bisognerà attualizzarlo. Creare una frattura in questo momento non serve a nessuno per diversi e importanti motivi. Bisogna trovare un accordo e su questo il Governo Italiano è stato più volte sollecitato”.
“Finché il governo italiano che, dal 2011 promette miracoli per i frontalieri, non si decide ad affrontare con serietà e concretezza i problemi che interessano il vasto mondo del frontalierato, questi saranno i risultati – dice Alessio Butti, deputato di Fratelli d’Italia – Da anni ho avanzato proposte che sotto il profilo previdenziale, fiscale, assicurativo-sanitario, migliorerebbero sensibilmente le cose e chiuderebbero definitivamente la bocca ai polemisti”.
“Rispetto per il parere accademico, ma non siamo nuovi ad esternazioni fantasiose della Lega dei Ticinesi – chiude Giovanni Currò, parlamentare del Movimento 5 Stelle – Siamo estremamente fiduciosi che non sia necessaria alcuna rescissione naturale. Restiamo aperti ad una soluzione che sia pienamente condivisa”.