Dopo una mattinata di dibattito e discussione, con 49 voti contrari e 29 a favore il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto questo pomeriggio la mozione di sfiducia al Presidente Attilio Fontana per la gestione dell’emergenza Covid presentata da tutti gli esponenti dei gruppi di minoranza, con l’eccezione della rappresentante di Italia Viva, Patrizia Baffi.
Il documento sottolineava tra i vari aspetti come “l’emergenza Coronavirus ha dimostrato che la Giunta Fontana non si è dimostrata di qualità sufficiente a tutelare la salute dei suoi cittadini; le scelte di politica sanitaria poste in essere da Regione Lombardia si sono rivelate in gran parte sbagliate, d’improvvisazione a volte antiscientifiche ed opache.
Negli interventi dai banchi di maggioranza è stata invece sottolineata la validità del lavoro della Regione “contro una situazione senza precedenti”. Al termine, Fontana ha sottolineato come il dibattito in aula, “pur nella diversità e nella contrapposizione tra le parti, è stato caratterizzato da un clima di grande correttezza istituzionale e da toni accesi ma rispettosi. Spiace invece –ha aggiunto- che all’esterno di Palazzo Pirelli uno sparuto gruppo di sedicenti rappresentanti del popolo, riuniti sotto il simbolo dei Comitati Armati per la resistenza Comunista, abbia esposto uno striscione con la scritta “Fontana assassino”, ennesimo episodio becero di quell’incitamento all’odio e alla demonizzazione degli avversari politici che pensavamo fosse ormai definitivamente relegato al secolo scorso. Comportamenti inqualificabili che vanno condannati da tutti, senza distinguo alcuno”.