Sala riunioni Sabrina Pagliarani, agente della polizia di Stato, vittima del dovere. Questa mattina in questura a Como è stata scoperta una targa e inaugurato il locale alla memoria della giovane poliziotta morta a 26 anni, la notte del 30 settembre del 1994, uccisa da un Tir tedesco all’altezza dello svincolo di Como Sud dell’Autostrada dei Laghi.
Sulla strada dove Sabrina ha perso la vita, c’è un monumento che la ricorda. Da oggi, anche in questura a Como una sala centrale per le attività della polizia, dove si organizzano tra le altre cose riunioni e corsi di aggiornamento, porta il nome di Sabrina. “Questa sala, che da oggi porta il nome di Sabrina Pagliarani, contribuirà a mantenere vivo il ricordo dell’agente della stradale e di tutti i colleghi morti in servizio”, ha sottolineato il questore di Como Giuseppe De Angelis.
Toccante la testimonianza di Roberto Campisi, che nel 1994 era il dirigente della sezione di Como e attualmente è dirigente del compartimento polizia stradale Lombardia. “Stavamo lavorando con tutte le istituzioni coinvolte per risolvere il problema di Brogeda e dei tir e poco dopo la tragedia di Sabrina ci siamo riusciti – ha ricordato – Il mio rammarico resta essere arrivati troppo tardi”. Campisi ha auspicato che anche in città, fuori dalla questura, si possa intitolare all’agente morta in servizio una via, un giardino o un altro spazio significativo.
A Como oggi anche Giovanni Busacca, direttore del servizio polizia stradale, in rappresentanza anche del capo della polizia. “La memoria è quello che ci tiene in vita – ha detto – Sappiamo ricordare i colleghi che non ci sono più e quest’aula ci aiuterà a farlo in modo significativo. Chi muore in servizio, dobbiamo vederlo sotto un’altra luce, non come una vittima ma come chi fa il proprio dovere come stile di vita e probabilmente è un eroe. I colleghi come Sabrina saranno sempre per noi gli eroi di tutti i giorni”.