Accusata di associazione a delinquere con finalità di terrorismo, ricercata da anni, Alice Brignoli, comasca di 43 anni nota come “mamma dell’Isis” è stata arrestata in Siria dai carabinieri del Ros ed è stata rimpatriata. Con lei sono tornati in Italia i suoi tre bambini e un quarto minore, figlio del marito della donna, che nel frattempo sarebbe morto per cause naturali.
La scomparsa di Alice Brignoli e dei suoi bimbi era stata denunciata il 6 marzo 2015 dalla madre della donna, Fabienne, residente a Inverigo. Proprio la segnalazione della donna aveva fatto scattare un’indagine sfociata nel 2016 in una maxi operazione condotta dalle Digos di Lecco, Varese, Milano e dal Ros dei carabinieri e coordinata dalla Procura distrettuale di Milano, d’intesa con la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Sei le ordinanze di custodia cautelare che erano state emesse, tutte con l’accusa di “partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale”.
Tra i destinatari anche Alice Brignoli – nata a Erba, cresciuta a Inverigo e al momento della scomparsa residente a Bulciago, nel Lecchese – e il marito Mohamed Koraichi, marocchino. La coppia, come ricostruito dagli inquirenti, si sarebbe trasferita in Siria con i figli per unirsi allo Stato Islamico.
I carabinieri, a distanza di oltre cinque anni dalla scomparsa l’hanno rintracciata e arrestata in Siria. Rientrata in Italia, l’attende il carcere, mentre i suoi figli al momento sarebbero stati affidati a una comunità, in attesa di ulteriori valutazioni. “L’unico obiettivo era portare a casa i bambini ed è stato raggiunto – sono le poche parole pronunciate da Fabienne, la mamma di Alice – Siamo molto provati e c’è ben poco altro da dire in questo momento. Dobbiamo solo pensare ai bambini”.