Il prevedibile ed evitabile caos di questa mattina rende l’amministrazione comunale di Como un bersaglio politico quasi facile da colpire.
“Oggi l’amministrazione si è superata – è il commento del consigliere di opposizione Bruno Magatti – È stato battuto con largo margine ogni precedente primato. Il non saper prevedere cosa sarebbe successo riducendo a una le corsie di via Roosevelt in direzione viale Innocenzo significa non sapere nulla della mobilità cittadina. Chi ha avuto la malasorte di percorrere in auto il tratto da San Martino a viale Innocenzo, se comasco, speriamo abbia tratto qualche conclusione. Non ci sono giustificazioni né scuse. Non è caduto un asteroide. I lavori erano previsti. Le soluzioni viabilistiche no”.
Magatti invoca anche conseguenze politiche. In altre parole, dimissioni. “In un Paese come non è il nostro sarebbe saltata qualche “testa”, di quelle che paghiamo per gestire la città. Invece non succederà nulla. Anche gli agenti di polizia locale, comparsi nel pomeriggio, sono da annoverare tra le vittime di una incapacità di gestione di rara pochezza”.
“Ci vorrebbe un assessore di piglio, che la città non ha – aggiunge Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Partito Democratico – Qualcuno capace di avere una visione d’insieme e in grado di fare una programmazione”, necessaria, ad esempio, a “rinviare i lavori in strada impattanti sul traffico come quelli di oggi, specialmente se in città si stanno vivendo i disagi alla viabilità causati dall’entrata in servizio di un nuovo sistema di regolamentazione dei passaggi a livello”.