«Como è allo sbando. Non si capisce più in che direzione ci si sta muovendo» il presidente di Confcommercio Como, Giansilvio Primavesi – interviene in modo netto nelle vicende giudiziarie che hanno sconvolto l’amministrazione comunale. La scia devastante provocata dagli arresti dei dirigenti Antonio Ferro e Pietro Gilardoni, sta sconvolgendo Palazzo Cernezzi e l’intero capoluogo.
Mentre il sindaco Mario Lucini, a breve si pronuncerà sulla ricandidatura il Pd sottolinea la necessità – è la prima volta – di un dibattito interno qualora il primo cittadino decidesse di puntare a un secondo mandato. In mezzo c’è una città che sta vivendo una situazione di stallo.
«Già in passato – aggiunge il numero uno di via Ballarini – più volte abbiamo criticato la giunta. Ma ora non si capisce più niente e soprattutto come potranno andare avanti. Reputo Lucini un’ottima persona ma forse è chi gli sta intorno a non andare bene».
Le categorie economiche, motore del territorio, sono ovviamente coinvolte in prima linea nella vita di Como. Sia in passato, quando il dibattito era a dir poco infuocato – basti citare alcuni temi: parcheggi e Ztl – sia ora dopo le ultime vicende che partono dal cantiere delle paratie. «Fino a poco tempo fa non si faceva altro che parlare di lungolago. Ma adesso c’è da chiedersi come sono stati affrontati anche tutti gli altri, numerosi problemi della città. E in futuro come se ne uscirà?» si domanda Primavesi.
Il riferimento è ovviamente al fatto che dalle carte giudiziarie sarebbero emerse presunte irregolarità legate alle gare di appalto per la riqualificazione di piazza Volta e Grimoldi e per i lavori in Salita Peltrera.
Inevitabile domandare cosa dovrebbe fare il sindaco. «Non spetta a me dirlo. Anche se immagino il clima di tensione tra chi lavora in Comune», chiude Primavesi.
Decisamente preoccupato seppur convinto della necessità di chiudere il mandato, è Alberto Bergna, direttore di Cna Como. «Assolutamente sono contrario a un ipotetico commissariamento della città. Non c’è motivo – dice – Chiuso il mandato allora Mario Lucini dovrà decidere. Personalmente non me la sento di dire che dovrebbe andarsene via». Anche perchè in città «qualcosa si è mosso. Ad esempio, dal punto di vista culturale e turistico si è lavorato. Certo le paratie restano un nodo cruciale ma lo ripeto secondo il mio pensiero è bene che porti a termine il suo mandato», conclude Bergna.