Patria. A tre mesi dalla promessa della Provincia di Como è tutto fermo. La concessione ai privati per lo storico piroscafo Patria al momento non è arrivata. A novembre scorso a Villa Saporiti durante la conferenza stampa di inizio mandato – il secondo – per il presidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca tra i punti toccati anche quello relativo alla questione che riguarda il piroscafo ormeggiato da anni a Villa Olmo. “Noi stiamo lavorando tantissimo sul Patria – aveva detto Bongiasca – Presto ci sarà una soluzione”.
A tre mesi dalle dichiarazioni però – come detto – ancora nulla si è mosso. “Quindici giorni fa abbiamo ricevuto una lettera dalla Provincia in cui ci veniva chiesto se ci fossero aggiornamenti sull’utilizzo dei pontili e sul luogo concesso dalla Navigazione per il restauro del Patria – spiega Enrico Guggiari, presidente della società che si è aggiudicata la gestione del piroscafo – Visto che al momento non abbiamo novità – perché la Navigazione si è già espressa contrariamente sull’accordo ad utilizzare in determinati periodi dell’anno lo scalo per effettuare i lavori restauro – interpretiamo questa lettera come una rinuncia da parte della Provincia a dare la concessione”.
Nei mesi scorsi Guggiari ha lanciato numerosi appelli e non ha risparmiato dure accuse di immobilismo alla Provincia di Como. Da quando è arrivato il via libera al progetto da parte della Soprintendenza nei mesi scorsi nulla si è ancora mosso. “Noi abbiamo vinto un gara che prevede la concessione del Patria da parte della Provincia – continua Guggiari – L’amministrazione provinciale chiede a noi privati di risolvere i problemi”. Finora per progettazioni, pareri e studi di esperti i privati hanno speso 70mila euro.
“Come privati abbiamo investito molto e non soltanto fondi economici. Esiste una questione di credibilità – prosegue ancora Guggiari – Mi sono esposto con i finanziatori per far andare avanti il progetto del Patria che invece si è completamente arenato. Mi sono esposto anche nei confronti nella cittadinanza, che crede nel progetto”. Infine i privati dicono: “Ora attendiamo risposte concrete e poi decideremo cosa fare. Ricordo anche i 3milioni e 500 mila euro di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo previsti dal bando per la ristrutturazione del piroscafo che ora rischiano di essere gettati nel lago – conclude Guggiari – Se andranno persi di certo qualcuno ne dovrà rispondere”.