(ANSA) – PERUGIA, 30 GIU – Torna a ribadire la richiesta "che sia fatta giustizia e chiarezza fino in fondo" sulla morte della figlia, il padre di Gaia Pagliuca, la ventitreenne deceduta nel settembre scorso dopo un intervento al quale si stava sottoponendo in uno studio dentistico nella zona di Assisi. Lo fa con l’ANSA attraverso il suo legale, l’avvocato Simone Moriconi, dopo che la relazione del medico legale incaricato dalla Procura di Perugia di eseguire l’autopsia – riportata da diversi media – ha attribuito il malore fatale a una tossicità sistemica dell’anestetico locale che le era stato somministrato. Il fascicolo nel quale si ipotizza l’omicidio colposo è ora al vaglio del pubblico ministero che ha indagato i tre dentisti presenti all’intervento, padre e due figlie. "Gaia era una ragazza solare – ha detto l’avvocato Moriconi -, era laureata con il massimo dei voti allo Ied (Istituto europeo di design) di Roma ed impegnata in uno stage presso Bottega Veneta alla Rinascente nel centro di Roma, coronando così il suo sogno di lavorare nel campo della moda. Era tornata per un appuntamento allo studio dentistico che l’aveva in cura. L’esame autoptico ha rilevato una volta di più che Gaia stava bene – conducendo una vita esemplare e regolare (non fumava ed era astemia) -, fino a quando non le è stato somministrato l’anestetico". Al vaglio del pubblico ministero – in base alla relazione del medico legale – ci sono una serie di concause che hanno portato alla morte della ragazza, tra le quali una somministrazione non corretta di anestesia, il successivo mancato uso del defibrillatore dopo il malore e, a monte, le mancate indicazioni sull’alimentazione da rispettare prima dell’intervento. Quadro che ora dovrà comporre il pm. Secondo il legale dei tre dentisti, l’avvocato Luca Maori, "alla paziente venne somministrato l’anestetico in quantità anche inferiore al limite previsto dal suo peso". "Produrremo una nostra relazione – ha aggiunto – certi di dimostrare la correttezza dell’operato dei tre dentisti". (ANSA).