(ANSA) – MAZARA DEL VALLO, 11 OTT – "La malattia, che ha segnato e cambiato la sua vita, è diventata anche un simbolo di battaglia per molti. Cristina ha affrontato la sua condizione con una determinazione incredibile, ma la sua sofferenza è diventata anche una causa più grande. La sua lotta si è fatta battaglia civile, una lotta per un sistema sanitario che non sempre è in grado di rispondere alle vere necessità delle persone". È questo uno dei passaggi dell’omelia di don Giacinto Leone per il funerale di Maria Cristina Gallo, celebrato stamattina in Cattedrale a Mazara del Vallo (Trapani), presieduto dal Vescovo monsignor Angelo Giurdanella. Don Giacinto è stato il padre spirituale della professoressa negli ultimi anni. "Cristina non si è mai limitata a soffrire in silenzio, ma ha alzato la voce contro le difficoltà che molti come lei incontrano, cercando giustizia per tutti quelli che soffrono. La sua battaglia è stata una testimonianza di amore per l’altro, di attenzione verso il prossimo, ma anche di una profonda coscienza sociale" ha detto il sacerdote. "La malattia non è stata per lei un tempo di fuga, ma un pellegrinaggio, ha continuato a camminare, a interrogarsi", ha detto don Leone. "Per lei, l’aula della scuola dove insegnava non era un luogo dove istruire, ma uno spazio per educare alla libertà, alla bellezza, al bene. Aveva una pedagogia del cuore, ma anche dell’intelligenza, della responsabilità. Con i suoi studenti, era ferma e affettuosa, rigorosa e sorridente. Li voleva svegli, li spingeva a pensare, a domandare, ad aprirsi alla profondità della vita", ha aggiunto. (ANSA).