
Un’operazione nostalgia, un recupero della memoria televisiva che attinge direttamente all’immaginario di quelle generazioni che, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, si trovavano nel pieno dell’adolescenza. Zio tibia, il pupazzone siglato Italia Uno, ha accompagnato le notti horror di milioni di telespettatori facendo uscire il genere cinematografico dalla nicchia, pur amplissima, degli appassionati trasformandolo in un fenomeno Pop.
Due registi comaschi, i fratelli Copertino, Max e Alessandro (quest’ultimo è una delle colonne portanti del comparto tecnico di Etv) hanno realizzato un documentario su Zio Tibia. Un lavoro certosino, dettagliato, un viaggio nel mondo malefico, nella cripta della paura.
I due autori hanno intervistato protagonisti, voci originali e autori scoprendo aneddoti e retroscena realizzando, tra l’altro, una nuova puntata dello show in esclusiva per il documentario. Inoltre sono riusciti – unici nella storia – a intervistare Fabrizio Casadio (voce di Zio Tibia) peraltro poco prima della sua scomparsa. Il documentario sarà proiettato in anteprima oggi a “I giardini della paura” storico festival horror di Parma arrivato alla diciannovesima edizione.