Piano del traffico di Como: costato 72mila euro, mai approvato e già stravolto

Non è mai arrivato al suo naturale approdo, il consiglio comunale, eppure il piano del traffico commissionato dalla giunta Lucini lo scorso mandato si può considerare già praticamente archiviato. E con esso, anche i 72mila euro spesi per commissionare gli studi alla società Polinomia.
Un provvedimento ufficiale ancora non c’è ma dall’insediamento della giunta Landriscina a oggi alcuni dei cardini contenuti in quello studio sono già stati smontati. Ultima in ordine dei tempo, l’ipotizzata soluzione dei semafori al fondo della Napoleona che il nuovo assessore alla Viabilità, Vincenzo Bella, ha stroncato a favore della sperimentazione della rotonda in piazza San Rocco tanto chiesta nei mesi scorsi da Acus e da centinaia di cittadini. Con il nuovo rondò, peraltro, pare destinato a sparire anche il divieto di accesso in via Milano Alta dalle 7 alle 9, archiviando dunque di fatto anche l’opzione di eventuali semi-pedonalizzazione dell’intera strada.
Ma questi non sono gli unici punti contenuto del fu Piano del traffico a essere già stralciato nei fatti: basti pensare al destino di piazza Roma, che nelle idee del sindaco Landriscina tornerà in un modo nell’altro ad ospitare aree di sosta per le auto, mentre già bocciate persino dalla giunta precedente erano state le ipotesi di chiusura anche parziale del lungolago, così come l’introduzione del doppio senso sul girone e il maxirondò davanti alla Casa del Fascio.
Insomma, il documento ereditato dallo scorso lustro pare avere soltanto due strade davanti a sé nei prossimi mesi: l’oblio assoluto, sebbene pagato a caro prezzo, oppure un approdo in aula con una prospettiva su tutte. Essere completamente stravolto.