Un Duomo di Como affollato per la veglia di preghiera in suffragio di Papa Francesco in un martedì sera di ricordo e riflessione. Dopo la morte del pontefice la diocesi si è radunata in Cattedrale: autorità e cittadini gli uni al fianco degli altri. La celebrazione presieduta dal vicario generale, monsignor Ivan Salvadori, mentre il cardinale Oscar Cantoni è a Roma per le Congregazioni generali e si prepara ai funerali e poi al conclave per l’elezione del successore di Bergoglio scomparso la mattina del 21 aprile.
Durante l’omelia è stato ricordato il giorno di Pasqua, l’ultima apparizione pubblica del papa, seppur debole e fragile, provato dalla malattia, non ha voluto rinunciare a dare un ultimo abbraccio alla Chiesa e al mondo.
Monsignor Salvadori nel prendere la parola non ha nascosto la difficoltà “di dare forma ai pensieri e ai sentimenti e dare corpo alla speranza”, ha detto. “Tra il dolore e lo sgomento generale ci siamo trovati a riconoscere che il papa e la Chiesa sono ancora per il mondo una guida morale e spirituale – ha sottolineato – Soprattutto oggi mentre il mondo si lascia avvolgere dalle tenebre della guerra, della distruzione e dell’egoismo, abbiamo bisogno di un a parola che ci aiuti a ricordare il mistero della vita”.
E poi ancora è stato ricordato che: “Per un singolare disegno, il Signore ha chiamato a sé papa Francesco all’inizio della Settimana Eucaristica Pasquale della Divina Misericordia, settimana che il nostro vescovo ha istituito per la nostra diocesi, ma che il Signore desiderava per tutta la Chiesa”. “Non può sfuggire, a noi comaschi, questa singolare e provvidenziale coincidenza”.
“Così dunque – ha aggiunto monsignor Salvadori – dobbiamo leggere quell’ultima apparizione pubblica del Papa il giorno di Pasqua. Il pontefice ha voluto abbracciare per l’ultima volta, con uno sguardo di misericordia, il mondo intero, il mondo in tempesta per la guerra e l’egoismo degli uomini, per invocare su di esso la protezione di Dio, la protezione della Trinità”. E nel concludere il vicario ha, infine, ribadito: “Lo accolga sulla porta del Paradiso, la Vergine Maria, la Salus Popoli Romani che nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma ha più volte invocato e ai cui piedi, sulla nuda terra, ha chiesto di essere sepolto”.