Inaugurazione al Museo del Ciclismo del Ghisallo per la mostra “Eddy Merckx, gli ottant’anni di una leggenda”, che sarà aperta fino al 30 settembre.
L’esposizione è stata realizzata per festeggiare gli 80 anni del campione belga. Attraverso oggetti, immagini, filmati e testimonianze, vengono raccontate le gloriose vittorie di Merckx e l’impatto che ha avuto sul ciclismo e sullo sport mondiale.
Lo stesso Merckx, che presto visiterà la mostra di persona, questa mattina ha portato il suo saluto in videocollegamento dal Belgio.
Numerosi i personaggi legati al mondo del ciclismo, che non hanno voluto mancare all’evento. Tra loro Mary Cressari, tra le pioniere del ciclismo femminile in Italia, e Marino Vigna, campione olimpico a Roma 1960, che di Merckx è stato direttore.
Con il “Cannibale” in collegamento non sono mancati aneddoti e tanti momenti di ricordo. Merckx ha citato come sua vittoria più bella il Tour de France del 1969 – la prima di un belga dopo 30 anni – e come delusione il mondiale perso a Barcellona in volata con Gimondi nel 1973.
Sempre Merckx ha citato Fiorenzo Magni – l’uomo che più di tutti ha voluto il Museo del ciclismo – parlando con la figlia Tiziana. Il belga ha spiegato che Magni è stato un grande campione ed esempio.
Il suo saluto è stato un tributo a questa mostra. “Mi fa molto piacere pensare che – ha concluso Merckx – pur non essendoci al mondo un museo specifico a me dedicato, adesso al Ghisallo c’è qualcosa che per me è sicuramente speciale”.


