Si è aperto il Conclave che porterà all’elezione del 267esimo Papa. Tra i 133 cardinali elettori chiusi nella Cappella Sistina c’è il vescovo di Como, Oscar Cantoni, e con lui – seppur a distanza – c’è tutta la diocesi.
La giornata si è aperta nella Basilica Vaticana con la celebrazione della messa Pro Eligendo Pontefice. Nell’omelia il cardinale Giovanni Battista Re ha detto: “I cardinali elettori si preparano ad un atto di massima responsabilità umana ed ecclesiale e ad una scelta di eccezionale importanza, un atto umano per il quale si deve lasciare cadere ogni considerazione personale e avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell’umanità”.
Il vescovo Cantoni – creato cardinale da Bergoglio nel 2022 – alla vigilia aveva parlato di “un’esperienza unica, irripetibile anche se piuttosto complessa”.
Nel pomeriggio l’inizio del Conclave, presieduto dal cardinale Pietro Parolin. I porporati sono entrati nella Sistina in processione, poi hanno prestato il solenne giuramento ponendo le mani sull’Evangeliario. Al termine la formula dell’extra omnes (fuori tutti) è stata pronunciata dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, l’arcivescovo monsignor Diego Ravelli che peraltro si è formato nel Seminario della Diocesi di Como dove è stato ordinato, in Cattedrale, nel giugno del 1991.
Quindi la chiusura delle porte della Cappella Sistina che è stata allestita con i banchi per le sedute dei cardinali e con le stufe dove saranno bruciate in una, quella del 1939, le schede delle votazioni e nell’altra, quella del 2005, gli additivi per determinare il colore della fumata. Ai cardinali viene consegnata una scheda rettangolare con lo spazio per scrivere il nome del prescelto, ripiegata, viene poi portata, avvicinandosi all’altare, tenendola bene in vista. Ogni cardinale prima di deporla pronuncia la formula “Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto e dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto“. Anche lo scrutinio delle schede segue rigide procedure per assicurare la massima correttezza nello svolgimento di ogni passaggio
Per eleggere il 267° pontefice è necessaria una maggioranza qualificata di due/terzi. Sono previsti quattro scrutini al giorno e due fumate quotidiane. Una al mattino e l’altra al pomeriggio per comunicare al mondo l’esito della votazione.